sabato 2 giugno 2007

culla di spine


“Cullami tra il sapore amaro delle lacrime, guidami tra i meandri più profondi del mio cuore, levami dall’ardere di queste fiamme che sembrano impazzite. Sottraimi dalle urla e dal rumore. Portami con te tra il dolore dei miei ricordi. Ridammi il rossore sulle guance e un pizzico di follia; la forza e l’irrazionalità. Conducimi con te, attraverso i cunicoli più profondi della terra. Portami la giu dove nessuno può trovarmi portami dove Caronte porta i dannati. Adducimi dove le anime in pena, come me, si ritrovano. Mostrami la strada dell’eccesso, cosicché raggiunga la saggezza. Fa si che riacquisti la mia loquacità e la mia forza. Fammi cadere in un dolce sonno lungo e profondo. Addormentami in una culla fatta di spine, fammi bere da un calice macchiato di sangue umano, fammi sognare un mondo dove io non esisto. Fa si che, nel mio sonno, incontri persone felici e disperate, cosicché mi possa misurare con realtà diverse. Fa si che, talvolta, nel buio dei miei pensieri, mi ricordi di me, mi ricordi che sono viva. Poi,se vorrai, qualora ne sia pronta, fammi risalire, su in alto, così che io possa raccontare del mio viaggio e asciugare le lacrime di qualcheduno lassù, così da poter effettivamente apprezzare i privilegi di un mondo impuro, crudele e misterioso, pieno d’astio e malvagità”.

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